4. Scrittura Collaborativa e Wiki

La scrittura collaborativa per definizione prevede che un team di studiosi lavori insieme. Le applicazioni del Web 2.0 possono creare nuove forme di scrittura collaborativa? La condivisione fa normalmente parte della prassi accademica tuttavia le forme di redazione tradizionali potrebbero non essere utili a questo nuovo approccio di raccolta di conoscenze che va dal basso verso l'alto.

Quali opportunità online esistono per gli studiosi di collaborare in uno stesso processo redazionale? Sebbene vi sia una vasta gamma di strumenti opensource disponibile, tra cui editors online e servizi per il file sharing, strumenti per l'archiviazione e sincronizzazione, questa sezione si concentrerà principalmente sull'uso dei wikis.

La scrittura collaborativa si riferisce a progetti editoriali in cui il testo è creato da molte persone e non individualmente. Alcuni di questi progetti possono essere supervisionati da un editore o da un team di editori, tuttavia la crescita è maggiore, senza controllo dall'alto verso il basso.

A differenza del blogging la scrittura collaborativa prevede che più studiosi collaborino insieme. In un certo senso questo metodo di condivisone ha fatto da molto tempo parte della prassi universitaria normale, come metodo di produzione di gruppo e forse come strategia per aumentare la propria lista di pubblicazioni.

Per comprendere la logica della scrittura collaborativa dobbiamo prima definire il concetto di intelligenza collettiva. Nel suo libro The Wisdom of Crowds, il giornalista americano James Surowiecki osservò che:

"Un gran numero di persone è più intelligente di un'elite costituita da pochi, non importa quanto brillanti; sono più bravi nel risolvere problemi, nell'incentivare le innovazioni, nel prendere decisioni e persino nel prevedere il futuro".

Ma l'utilizzo di una intelligenza collettiva fa nascere tre tipi di problemi:

  1. Conoscenza
  2. Coordinamento
  3. Cooperazione

I problemi di conoscenza si verificano quando non c'è un'unica risposta esatta da poter dare per la risoluzione di un problema. Surowiecki ha preso come esempio la capacità quasi perfetta di un gruppo di persone di prevedere il peso di un bue: 787 persone sono state capaci di avvicinarsi al peso effettivo dell'animale che era di 1198 libre. L'intelligenza collettiva funziona al meglio in queste situazioni. Non si può dire lo stesso nel caso in cui si pone ad un gruppo di persone una domanda di cultura generale in quanto le risposte che si otterranno varieranno in base al tipo di formazione universitaria ricevuta da ogni singolo componente del gruppo. I

l secondo problema è quello del coordinamento ed è quello di far capire ad ogni singolo membro che anche il resto del gruppo sta facendo le sue stesse cose e perseguendo i suoi stessi obiettivi.

Il terzo problema, quello della cooperazione, è di "far sì che gli interessi individuali siano messi da parte per poter lavorare insieme". Gli studiosi che lavorano all'interno di un gruppo, prima di pubblicare i risultati della loro ricerca, devono cercare di superare le difficoltà che possono ostacolare il coordinamento e la collaborazione interna al team.

Quali sono allora i risultati a cui può arrivare il gruppo e che non possono essere raggiunti lavorando singolarmente?

Una folla saggia, dice Surowiecki, "deve essere composta da gente diversa affinché diversi tipi di informazioni possano aiutare a migliorare la ricerca. C'è bisogno che la gestione di tali informazioni sia decentrata in modo che nessuno imponga la sua opinione. Bisogna che ci sia un modo per riassumere le opinioni della gente in un unico verdetto collettivo. E ognuno, nel gruppo, deve essere indipendente così da fare più attenzione alle proprie informazioni, senza curarsi di ciò che ne pensano le altre persone".

Possono strumenti come i wiki far nascere nuove forme di scrittura collaborativa e aiutare l'intelligenza collettiva a raggiungere risultati migliori?