E' la scrittura collaborativa online il rimedio per cambiare il processo editoriale accademico? I blog e i wiki sovvertiranno il modo in cui le università pubblicano e distribuiscono i loro lavori?
In questo interessante articolo, Janelle Ward cerca di mettere in evidenza quelli che sono i pregi e i difetti del modello di pubblicazione universitaria attuale ed al tempo stesso suggerisce un nuovo approccio all'editoria accademica, capace di sfruttare la potenza del web.
Può la scrittura collaborativa dei wiki portare ad un aumento di qualità e quantità delle scoperte universitarie? Cosa sarebbe necessario inserire per dar valore alla prassi di ricerca , particolarmente in quelle attività svolte singolarmente e seguendo l'iter tradizionale?
I creatori di wiki sostengono che tale forma di collaborazione porti ad un livello sicuramente più alto di ricerca rispetto a lavori svolti da studiosi autonomi. Un utilizzo universitario dei wiki sarà proficuo solo se si risolveranno i problemi di collaborazione e coordinamento descritti dalla Surowiecki. Riprendendo il pensiero della Surowiecki riguardo la condizioni essenziali per la piena espressione dell'intelligenza collettiva :
Il processo redazionale universitario tradizionale non è affiancabile a questo modo di raccolta d'informazioni che va dal basso verso l'alto e che difficilmente supererà il dogma accademico del diritto d'autore.
Ma l'effetto migliore, tuttavia, è che tale collaborazione crea una nuova forma di revisione paritaria tra studiosi internazionali e quindi allarga il bagaglio di conoscenze ed esperienze a disposizione.
Riguardo l'efficacia dei wiki i pareri sono molteplici. Josef Kolbitsch e Hermann Maurer della Graz University of Technology, in Austria, sostiene che dopo un periodo di tempo "un singolo articolo in wiki diventa spesso di peso e il suo livello di accuratezza e completezza è alto".
Il filosofo Martin Cohen, invece, è molto più critico riguardo le ipocrisie e le inconsistenze di Wikipedia. Egli ammette che internet possa essere un ulteriore strumento di conoscenza, ma non quanto Wikipedia afferma di essere.
Wikipedia, dice Cohen, "è nata dal saccheggio di una serie di articoli dell'edizione del 1911 dell'Enciclopedia Britannica". La critica di Cohen si estende anche ad un derivato di Wikipedia, Citizendium, che si spaccia come "un wiki più rigido per quel che riguarda il processo di manipolazione dei contenuti al suo interno, e che intende soprattutto rendere identificabili i propri autori".
È tuttavia chiaro che la scrittura collaborativa online è ancora in fase di rodaggio e ha bisogno di tempo per acquisire stabilità e legittimità.Tuttavia i critici più conservatori ruotano ancora attorno al concetto di diritto d'autore come unico mezzo per dare credito, nel modo più giusto, a chi scrive gli articoli. Ecco ciò che dice chi si schiera contro l'utilizzo dei wiki.
Bisognerebbe dar vita a nuove discussioni e analizzare anche altri aspetti. Per esempio:
Il requisito fondamentale per un progetto di scrittura collaborativa di successo via Wiki è che chi partecipa ad esso deve essere spinto a contribuirvi. Inoltre, dice Emma Tonkin dell' UK Office for Library and Information Networking dell'Università di Bath, "l' uso di wikis e la motivazione a contribuirvi è probabile che cambino a seconda del sesso, dello status sociale e del rapporto con la comunity a cui appartiene".
Se il progetto prevede che vi siano degli sforzi per la creazione di contenuti da parte di gruppi di professori e ricercatori di livello internazionale, l'intelligenza collettiva è giusto che partecipi a tali sforzi.